Nuova uscita per i triestini Trabant. Il quartetto composto da Michele Zazzara (basso), Giovanni De Flego (chitarra e voce), Giulia Cattaneo (tastiere) e Giacomo Coslovich (batteria) ha realizzato un ep con i bolognesi My Awesome Mixtape.

Come è nato il contatto con i My Awesome Mixtape?
«Un po’ per caso: tutto è successo suonando ad un festival nei pressi di Noale, quando Andrea Mancin dei MAM ha ben pensato di fregare il basso del nostro bassista e lasciarci il suo (l’avrà fatto apposta?!)… all’incontro per lo scambio degli “ostaggi” ci si è trovati bene, tra amici. Durante il tour dell’anno scorso abbiamo suonato più volte nella stessa città e chi finiva prima raggiungeva l’altro per delle “jam sessions” sempre in allegria e divertimento. Su queste basi abbiamo deciso di collaborare e scambiarci le canzoni per vedere come venivano reinterpretate. Il risultato ci è piaciuto così tanto che abbiamo deciso di condividerlo con tutti e renderlo disponibile in streaming sul sito di MTV. È possibile scaricare il nostro lavoro su iTunes oppure ascoltarlo gratis sul sito rockit.it».
È disponibile solo in formato digitale? 
«Trabant vs MAM è per ora digitale, ma presto anche nel classico formato cd e con un “packaging” fuori dal comune. Contiene 4 pezzi, 2 per band, che hanno la caratteristica di essere delle cover dell’altra band, una cosa d’altri tempi! I MAM hanno rifatto, con la loro sensibilità, le nostre “Tonight Party” e “187 pc”, noi abbiamo invece messo mano su “Diderot” e “The Valentine’s day Massacre”, il risultato è stato spiazzante anche per noi».
Il vostro nuovo disco? 
«Ci stiamo lavorando alacremente, abbiamo moltissime idee, in buona parte già ad uno stadio avanzato. Le cose stanno prendendo una direzione musicale molto definita e sempre più personale. Pubblicheremo in anteprima un paio di pezzi nuovi, prima del secondo album ufficiale».
In questi mesi come sono andati i concerti? 
«Il tour di “Music 4 Losers” è andato benone, tante date (oltre 60 solo l’anno scorso), tanta gente nuova che ci ha sentito, molto impegno ma anche molto divertimento. Diversi palchi, dal Far East Film Festival a Udine alla splendida location di parco Sempione a Milano, per il Milano Film Festival, in cui abbiamo suonato davanti a 2000 persone. Certo non sono solo i grandi festival che compongono un tour, spesso si suona in piccoli circoli culturali che lavorano sodo e dove generalmente ti trovi bene, ti mettono a tuo agio, e il concerto diventa una festa in cui a volte per la confusione non si capisce più chi sta sul palco e chi sta sotto. Abbiamo sempre amato questa complicità col pubblico e sono forse queste le emozioni più grandi che derivano da queste esperienze. Adesso stiamo pianificando le prossime date perlopiù all’aperto visto il periodo estivo. Per esempio abbiamo organizzato alcuni concerti assieme ai MAM in giro per l’Italia per promuovere il nostro lavoro, come quello che faremo a Milano al circolo Magnolia il 10 luglio. Per informazioni sui prossimi concerti visitate il nostro sito www.trabant.it e il nostro MySpace».
A Trieste quest’anno si sono presentate situazioni spigolose, problemi al Tetris e chiusura dell’Etnoblog. Come la vivete?
«Purtroppo dobbiamo rinnovare il nostro pessimismo nei confronti delle istituzioni che stanno facendo troppo poco e anzi stanno mettendo i bastoni tra le ruote a tante situazioni degne della massima stima. Rinnoviamo invece la nostra gioia ed il nostro ottimismo nei confronti di coloro che da un po’ di anni si muovono con costanza e dedizione in quelli che sono i territori della musica vera qui in città, ossia quelli che non passano per i TRL Awards, per esempio. Speriamo che gli sforzi di chiunque si è impegnato in questo momento a promuovere la musica come cultura (e non come spin off di programmi televisivi) un giorno ricevano il giusto e per ora negato riconoscimento istituzionale. Il che significa promozione di questa cultura, per ora sommersa da stantie frasi retoriche di una città che sta morendo di vecchiaia».
I Trabant sono assieme da tanti anni, che bilancio fareste?
«Il bilancio è senz’altro positivo per tutti, ci conosciamo e suoniamo assieme da così tanto tempo che possiamo a buona ragione dire di essere cresciuti insieme. Questo fa si che ci si conosca molto bene non solo come musicisti, ma come amici. In verità siamo tutti e quattro delle persone dall’indole tutt’altro che semplice, il fatto di conoscersi da così tanto è una cosa che ci salva moltissimo».

Elisa Russo, Il Piccolo 08 Giugno 2009

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