I triestini Trabantsono i vincitori delle selezioni regionali di «Italia Wave 2007», nuovo nome del festival «Arezzo Wave» che quest’anno si trasferirà a Firenze. La finale del Friuli Venezia Giulia si è svolta al Deposito Giordani di Pordenone, i Trabant hanno fatto ballare il pubblico e conquistato la giuria. Il quartetto composto da Michele Zazzara (basso), Giovanni De Flego (chitarra e voce), Giulia Cattaneo (tastiere) e Giacomo Coslovich (batteria) suonerà sul palco fiorentino del famoso festival a luglio. A fine maggio è fissata invece l’uscita del loro primo album: otto tracce fatte di synth, cassa dritta, groove da dancefloor, riff di chitarra ruvidi e testi ironici dai ritornelli appiccicosi. Sarà la prima uscita per l’etichetta udinese R!SVP Records.
«I Trabant nascono sette anni fa quasi per gioco, durante gli ultimi anni del liceo», racconta De Flego. «Abbiamo realizzato un ep con la Soulest di Al Castellana, e partecipato ad una loro compilation nel 2002 (presenti tra gli altri anche Fabri Fibra e Amari). Nel nostro percorso c’è un’intensa attività live. Da un approccio musicale solare, leggero, scanzonato ci siamo mossi nel tempo sempre più in basso, verso territori più tesi e spigolosi. Un anno fa il cantante Michele Rumiz, uno dei migliori musicisti che ho finora conosciuto, ha deciso di abbandonare la nave. Pensavamo di scioglierci, ma poi ci siamo rimboccati le maniche. Lo spirito è cambiato, il sound ne ha risentito: è molto più nervoso e teso, le voci più urlate».
Com’è stata l’esperienza di Italia Wave?
«Finalmente ce l'abbiamo fatta, è una grande soddisfazione. Le selezioni erano davvero agguerrite e piene di gruppi bravi e simpaticissimi, come i Mellow Mood. Tra l'altro ci è andata di lusso, visto che le danze si terranno nella splendida cornice di Firenze! È nostra intenzione farci valere il più possibile, anche perché si tratta di una passerella di tutto rispetto».
È pronto il nuovo disco?
«In questi giorni lo stiamo ultimando, non abbiamo praticamente messo il naso fuori dalla sala prove! È il prodotto migliore da noi registrato finora. Conterrà otto o forse nove pezzi. Del vecchio repertorio c'è solo «Waste of Time», che è stata comunque ri-registrata. Il resto è tutto da scoprire. L’etichetta R!SVP Records è gestita da ragazzi giovani e pieni di buona volontà con i quali si è subito instaurato un ottimo rapporto. Siamo molto soddisfatti dell'attenzione e della cura da tutti profuse in questa collaborazione. Qui c'è intelligenza, maturità e un sacco di cuore: a lavoro finito si sente. Siamo profondamente contenti ed elettrizzati».
Come si può definire la vostra musica?
«Qualcuno la definisce «party-oriented». La rivista «Blow up» ci ha paragonati a una moderna versione dei Lipps Inc., altri hanno citato The Cure, Rapture e Q And Not U. Io direi che in definitiva è pop. “Tirato”, ma pop: sufficientemente orecchiabile. Noi ci sentiamo dentro delle cose molto più vecchie. Un pizzico di passata new wave, un po' di techno, un po' di punk, un sacco di nostro. Non ho intenzione di fare qualcosa di derivativo. Un amico mi ha detto: «sembri molto Robert Smith» e mi sto forzando a non chiudere in maniera troppo tronca i versi apposta perché non me lo dica più!».
La scena triestina?
«Ho lasciato il cuore ad una formazione che si è sciolta: The Guitar Is Not in My Headphones. Adoro le chitarre dei September 10th, l’eclettismo dei Circo Bazooko, i Gonzales che stanno facendo passi da gigante dopo il cambio di batterista, l'intensità di Abba Zabba, l'irruenza di The Secret, gli Etoile Filante… Attendo con trepidazione il concerto – 6 aprile al Tetris – di Nicole Fermie. Ci sono tante band che suonano bene. E non posso dimenticare il grande impegno in campo live di Etnoblog o Casa delle Culture. È importante che le istituzioni capiscano che quella che si sta cercando di risolvere è un'esigenza reale, tangibile. Chiediamo soprattutto tolleranza e comprensione, prima di qualsivoglia aiuto. I problemi non mancano, tra vicinato e comitati antirumore. Con il Gruppo Tetris, di cui faccio parte, ci siamo preoccupati di insonorizzare il più possibile la struttura, per arrecare il minimo disturbo. Ahimè, c'è da dire che spesso il fatto di essere giovani costituisce di per sé un disturbo notevole. E quello non si può ovviare in alcun modo…».
(Il Piccolo 20 Marzo 2007)


I triestini Trabant, vincitori delle selezioni regionali di Italia Wave, venerdì si sono esibiti al rinomato festival, quest'anno tenutosi a Firenze (anziché ad Arezzo, sede delle precedenti edizioni). Hanno suonato sul palco principale, prima di Joan As A Police Woman e The Good, The Bad&The Queen: la band di Damon Albarn (Blur, Gorillaz) e Paul Simonon (The Clash). E' un pttimo momento per il quartetto composto da Michele Zazzara (basso), Giovanni De Flego (chitarra e voce), Giulia Cattaneo (tastiere) e Giacomo Coslovich (batteria): palcoscenici importanti, la vittoria del concorso per band emergenti alla Fiera della Musica di Azzano Decimo (si sono esibiti la sera dei Devo), passaggi radiofonici nazionali e presto il debutto discografico.

Com'è andata ad Italia Wave?
«Molto bene, nonostante l'emozione! – commenta De Flego -. Ci siamo esibiti intorno alle 19, abbiamo suonato 5 pezzi. Davanti a noi una distesa di terra bruciata tipo film di Sergio Leone! Un caldo inimmaginabile e qualche problema di organizzazione, ma una buona presenza di pubblico. Un gruppo di aficionados triestini ci ha seguiti e aiutati a superare la tensione. Abbiamo avuto ottimi riscontri, sia durante il concerto che dopo: molte persone si sono avvicinate per chiederci informazioni, ci hanno intervistato per alcune riviste… abbiamo visto un certo interesse. Siamo davvero contenti. Anche perché la situazione da festival è quella più difficile per un gruppo emergente: l'audience si aspetta che tu suoni bene, ma magari non ci sono le condizioni tecniche ottimali».
Il vostro cd?
«Il disco è pronto. Si intitolerà "Music for Losers". L'uscita ufficiale per la friulana R!SVP è prevista per l'autunno, abbiamo però stampato qualche copia per le prossime date (sabato siamo a Codroipo). Il pubblico ci chiedeva cd e magliette, quindi abbiamo provveduto».
Pur non avendo ancora un cd ufficiale, siete passati su Radio Deejay, il network più ascoltato in Italia…
«Alcuni fan che gestiscono dei blog musicali hanno segnalato i nostri pezzi al programma di culto "Tropical Pizza", condotto da Nikki – racconta Zazzara -. Evidentemente la nostra musica è piaciuta e ci hanno trasmessi diverse volte. Eravamo nella playlist assieme a The Rapture e Franz Ferdinand. Ancora il disco non è uscito eppure c'è tutto questo movimento, fa ben sperare. I contatti sulla nostra paginawww.myspace.com/trabant sono saliti molto, soprattutto gli ascolti». Aggiunge De Flego: «Internet ci ha dato un grosso aiuto. Ma io non ho molta fiducia nelle tecnologie, quando dicono che internet ha fatto sì che l'indipendente diventasse "l'overground", o quando cercano di analizzare i giovani mettendo la parola MySpace ogni tre frasi mi dà fastidio. Certo, se fai una cosa di qualità la rete ti aiuta a diffonderla. La più grande soddisfazione rimane però il riscontro live, il contatto umano vince sempre. Più del passaggio alla radio mi sconvolge la gente che balla dal vivo, che ci apprezza o viene a farti i complimenti a fine concerto».

Elisa RussoIl Piccolo 20 Marzo 2007

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