TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, INTERVISTA AD ENRICO MOLTENI

Giovedì alle 21, il tour estivo dei Tre Allegri Ragazzi Morti fa tappa a Pasiano di Pordenone, nell’ambito dell’Isola della Musica al Parco dei Molini. La band pordenonese formata da Luca Masseroni (batteria e percussioni), Enrico Molteni (basso elettrico e acustico), Davide Toffolo (chitarre elettriche e acustiche, voce) con la recente aggiunta di Andrea Maglia (chitarra) presenta il settimo album «Nel giardino dei fantasmi» (La Tempesta Dischi), registrato all’Alambic Studio di Valvasone, con la produzione di Paolo Baldini. I TARM hanno appena terminato l’esperienza come band di apertura dei concerti di Jovanotti negli stadi, come racconta Molteni: «È stata una cosa abbastanza assurda e così grande che forse ancora non abbiamo avuto modo di valutarla e di analizzarla bene. È stato bello l’invito che ci è stato fatto direttamente da Jovanotti. Da anni giriamo l’Italia e abbiamo sempre frequentato un tipo di circuito e questa volta abbiamo provato a fare un giro in un circuito più grande del nostro. Un circuito gigantesco, perché quello degli stadi credo sia il più grande possibile. È stato bello il rapporto con Jovanotti, la sua band e tutta la sua numerosa crew: un’esperienza positiva».

cecilia ibanezJovanotti è salito anche sul palco con voi…

«Nell’ultima data, a Torino, è salito sul palco con noi a cantare una canzone, ci aveva detto che gli sarebbe piaciuto farlo già molto tempo prima. È stata una cosa unica, emozionante: il pubblico si è esaltato».

Avete conquistato molti nuovi fans?

«È difficile da dire perché c’era davvero tanta gente e – non dico che suonavamo ad occhi chiusi – ma non era neanche facile capire cosa pensasse il pubblico. Questo è stato anche uno degli aspetti più belli: una sensazione di libertà molto forte, non fai in tempo a capire quello che succede, non riesci ad interpretare cosa sta succedendo: sicuramente qualcuno ci ha scoperti lì e gli siamo piaciuti, a qualcuno non siamo piaciuti, qualcuno già ci conosceva ed è venuto apposta per noi, le possibilità sono tantissime e con così tanta gente credo si siano avverate un po’ tutte. Avvertiamo che è un momento positivo da vari punti di vista, in questi giorni molte radio che non ci avevano mai trasmessi mandano i nostri pezzi, la sensazione è che la cosa si sta muovendo ma gli input sono talmente tanti che non riusciamo a quantificare. È vero che queste date con Jovanotti hanno contribuito a mettere il nostro nome un po’ sulla bocca di tutti. È stato tutto molto naturale. Quello che è venuto dopo, le discussioni, le critiche ci possono stare ma sono cose che mi hanno fatto un po’ tornare a quando avevo 15 anni e immaginavo che le cose fossero come le volevo io e basta! E invece le cose si muovono sempre, quindi è meglio essere un po’ elastici su quello che succede».

TARM LIVE

È ora in edicola con XL di Repubblica (il numero di luglio/agosto) un cd intitolato “Il Fantastico Introvabile Live – Bootleg”.

«XL da tempo allega dei cd al giornale, quindi abbiamo pensato che con l’estate piena di concerti ed il disco nuovo appena uscito sarebbe stato bello fare un live. Il titolo è divertente perché “introvabile” associato al gruppo editoriale più grande che c’è in Italia faceva un po’ ridere all’inizio però effettivamente abbiam capito che è così, c’è gente che ci scrive disperata perché non lo trova. È diventata più una caccia al tesoro che l’acquisto di un disco!».

Che concerto proponete a Pasiano?

«Un live in formazione a quattro, di promozione dell’ultimo album, parte da lì e poi diventa antologico: facciamo un po’ tutte le canzoni che la gente vuole sentire».

Meglio suonare in casa o altrove?

«Preferisco suonare altrove! Anche se il concerto di Pasiano del primo agosto è in un posto davvero molto bello e strano, quindi sembra di essere altrove anche se si è a Pordenone quindi è un posto che mi piace».

Novità con la vostra etichetta, La Tempesta?

«A settembre/ottobre ricominceremo a fare uscire dischi. L’intenzione è quella di orientarsi un pochino dopo questo momento di crisi del supporto dischi, dobbiamo rimettere in gioco le idee ma andremo avanti. Per sempre!».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 31 Luglio 2013

pcclTS31.07.201

 

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