«Se resto ancora/ un’ora sola/ dentro a questa casa/ che è la mia prigione/ preferirei infrangere/ la legge della quarantena/ che stare ancora con un libro in mano/ a leggere il futuro»: il disagio della situazione attuale entra nel nuovo singolo dei Tre allegri ragazzi morti “Quando”. «Dimmi quando potrò/ passare a prenderti: è un pensiero ispirato proprio dal periodo che stiamo attraversando – spiega il trio pordenonese – un inno da cantare per sentirsi uniti mentre si è così distanti, con l’augurio di ritrovarsi presto ancora più vicini. L’abbiamo scritta assieme a Luca Galizia (Generic Animal). Fino a pochi giorni fa non si intitolava ancora “Quando” ed era in fase di elaborazione, ovvero chitarre e basso già registrati al Bleach Studio di Gittana da Enrico Molteni, Andrea Maglia e Carmelo Gerace e batterie registrate all’Alambic Studio di San Foca da Luca Masseroni e Paolo Baldini. Poi è arrivato il virus e abbiamo trovato il modo di chiuderla solo così, ognuno dalla propria stanza, in remoto. Davide Toffolo ha aggiustato il testo alle sue corde e lo ha contestualizzato cercando di infondere un barlume di speranza, evocando una sorta di Romeo e Giulietta ai tempi della quarantena, in motorino. Paolo Baldini ha mixato, Giovanni Versari ha masterizzato, Tatuaggimale ha disegnato la copertina. È un pensiero di conforto, speriamo che “Quando” faccia compagnia in questi giorni di distanziamento sociale. Ascoltiamola e cantiamola che quando finirà, sarà una festa. Ci ritroveremo presto».
Conosciuti per le loro performance mascherate e i live di rock essenziale, i Tre allegri ragazzi morti sono considerati uno dei pilastri della scena rock alternativa italiana. Nel 2019 hanno festeggiato i loro primi 25 anni di musica, indipendenza e avventure; più di millecinquecento concerti, dischi, fumetti, maschere, disegni, sogni e un’etichetta (La Tempesta) che ha dato voce a tantissimi nuovi artisti. Il loro ultimo disco “Sindacato dei sogni” ha ricevuto e consolidato l’importante apprezzamento di critica e fan ed è stato portato a lungo in tour in tutta la penisola, affascinando ancora il pubblico transgenerazionale che assiste, ormai da 25 anni, ai concerti della band.
Elisa Russo, Il Piccolo 17 Aprile 2020