TRIESTE CALLING THE BOSS 2018

«Everybody’s got a hunger, a hunger they can’t resist»: con questo slogan – tratto ovviamente da una canzone di Springsteen, «Prove it All Night» – il festival Trieste Calling the Boss festeggia i suoi sette anni con sei giorni di musica, dal 26 aprile in varie location cittadine, i Teatri Miela, Bobbio e Fabbri; il Loft, il Café Rossetti, il Dhome fino al pranzo di chiusura, il primo maggio, al Ferroviario. Il festival organizzato dall’associazione Trieste is Rock nasce nel 2012 per celebrare il concerto di Springsteen a Trieste, da allora la manifestazione è diventata un appuntamento fisso che convoglia a ogni edizione un afflusso di pubblico da città e fuori. Tra i concerti in cartellone quest’anno: Cristina Donà e Chiara Vidonis, Matthew Lee, Blood Brothers, The Mama Bluegrass Band, Riccardo Maffoni&PowLean, Cheap Wine, Tom Petty Tribute, Roy Force One, The Rideouts, Carlo Ozzella e incontri come quello con il giornalista musicale Carlo Massarini.

Dopo la prima giornata di riscaldamento, giovedì 26 al Loft con gli artisti locali J Tommasini&Johnny Staxx, Anthony Basso, Riccardo Gileno, Rick Perovich e Cortellino il festival si sposta venerdì 27 al Teatro Miela con uno dei nomi più attesi: per la prima volta a Trieste arriva Cristina Donà, per una serata tutta al femminile che vedrà due brevi set delle cantanti Fiore e Federica Crasnich e un’apertura di una cantautrice triestina voluta dalla stessa Donà, Chiara Vidonis.

Cristina Donà, tra le cantautrici italiane più apprezzate, ha alle spalle otto album in studio, Targhe Tenco, Premio De André, Premio Bindi alla carriera, Festival di Sanremo (anche come autrice per altri cantanti), ma soprattutto un percorso di qualità artistica e raffinatezza di scrittura che le hanno garantito un pubblico sempre appassionato e fedele. Tra i suoi ascolti giovanili Springsteen, i Beatles, Joni Mitchell… Del Boss, sua passione da sempre, ha spesso eseguito delle cover e nel 2003 la Mondadori ha pubblicato il libro, con allegato dvd, «God Less America», insolito diario di viaggio di Cristina Donà e dello scrittore/giornalista Michele Monina alla ricerca dell’America cantata da Bruce Springsteen. L’anno scorso la cantante lombarda ha tagliato un traguardo importante, quello dei vent’anni di carriera: nel 1997 veniva infatti pubblicato “Tregua” il suo folgorante album di debutto prodotto da Manuel Agnelli; per celebrare è uscito un cd in cui altri artisti reinterpretano i brani di “Tregua” (tra questi anche Chiara Vidonis). A Trieste la Donà porta lo spettacolo «Canzoni in controluce» con Saverio Lanza, artista, musicista e produttore. Prima e dopo il Miela, l’appuntamento del 26 è al Dhome con un aperitivo (Hernandez&Sampedro in concerto) e un post serata con i dj del KP Rock Party.

Sabato 28, alle 17.30 al Loft, suona il cantautore e rocker bresciano Riccardo Maffoni e alle 20.30 il Calling si sposta al Miela per i Blood Brothers, a livello europeo la più attiva e quotata tribute band di Springsteen, preceduti da The Rideouts e Roy Force One.

Domenica 29 alle 18, al Bobbio, uno spettacolo speciale con Carlo Massarini, guru del rock americano in Italia, e l’accompagnamento musicale di Riccardo Maffoni&Powlean. Di sera, al Café Rossetti, da Pesaro i Cheap Wine, attivi dal 1997, 12 album alle spalle, centinaia di concerti in Italia e all’estero, tante canzoni trasmesse in radio, in Europa e negli Stati Uniti. Un festival dedicato al rock americano non può non ricordare uno dei suoi più grandi esponenti, scomparso in maniera improvvisa alcuni mesi fa: Tom Petty sarà omaggiato dalla Frank Get Band come backing band con la quale si alterneranno al microfono Frank Get, Anthony Basso, Riccardo Maffoni, Jacopo Tommasini e Marco Diamantini. Ancora in via di definizione i dettagli del pomeriggio di lunedì 30 aprile e domenica 1 maggio. Confermata la serata del 30 al Miela con l’esplosione rock della Mama Bluegrass Band, Matthew Lee e Carlo Ozzella in apertura. Matthew Lee è performer, pianista e cantante innamorato del rock’n’roll, che nonostante la giovane età ha già alle spalle circa mille concerti. Vero nome Matteo Orizi, di Pesaro, ha suonato in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Africa. La stampa internazionale gli ha dedicato importanti recensioni definendolo “The genius of rock’n’roll”, Matthew infatti ripropone atmosfere rockabilly e performance alla Jerry Lee Lewis nei suoi trascinanti live.

 

Elisa Russo, Il Piccolo 7 Aprile 2018

Trieste Calling The Boss

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