TRIESTE CALLING THE BOSS DAY 4-5

Penultima giornata della sesta edizione del festival Trieste Calling The Boss: si parte alle 15 con C’mon rise up – rock meets gospel”, il concerto gospel nella Chiesa Evangelica Luterana di Largo Panfili, già sperimentato l’anno scorso. Il coro Soul Circus, diretto dal Maestro Massimo Devitor, accompagnerà le esecuzioni di musicisti che si alterneranno con brani di Springsteen e di altri artisti legati al Boss. Le voci di Renato Tammi, Raffaele Pastore, Massimo Devitor, Powlean, Anthony Basso, Frank Get, Daniele Stallone saranno accompagnate da una band composta da Gaetano Pastore, Giulio Scaramella (piano), Antonio Tedde (chitarra), Diego Alloj (sax), Sebastiano Frattini (violino) e Marco Vattovani (percussioni).

Alle 20.30 il festival si sposta all’Ausonia Beach Club di Riva Traiana dove la Springstreet Band di Torino eseguirà interamente gli album “Born to run” del 1975 e “Born in the Usa” del 1985. In apertura: The Mons da Torino e i triestini Brazos Black Suit Trio, band rockabilly blues ormai un’istituzione cittadina grazie ai numerosi concerti, dal palco di Piazza Unità per la Barcolana a quello del Teatro Verdi di Muggia per il Light of Day Benefit passando per i live nelle strade cittadine.

Il festival organizzato da Trieste is Rock si chiude domani all’Ausonia dalle ore 12 per il pranzo (“una grigliata rock’n’roll”) e dalle 16 i concerti. Suoneranno i Wooden Brothers, folk’n’roll da Torino, l’artista lucano Davide Brienza, i triestini On The Road, e – ospite quasi fisso del Calling The Boss – Powlean, triestino ormai trasferito a Fuerteventura, da sempre appassionato dei grandi interpreti americani, da Neil Young a Springsteen e Johnny Cash. In serata, sul palco dell’Ausonia salirà Francesco Piu, promessa del blues made in Italy da Sassari che ha già suonato a festival prestigiosi quali l’International Blues Challenge di Memphis e il Pistoia Blues. In chiusura, da Rimini, i Nashville & Backbones. Attivi fin dal 1998, le origini del loro sound sono nella west coast americana, quella di artisti come Eagles, Creedence Clearwater Revival, America, CSN&Y. Radici nel passato e sguardo al futuro per chiudere 5 giorni di musica all’insegna del motto di questa edizione del Calling: “I wanna see you smile”.

 

Elisa Russo, Il Piccolo 30 Aprile 2017

Calling 2017 ultime due

 

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