Sarà una settimana piena per il TriesteLovesJazz, con quattro serate (da martedì a venerdì) all’insegna di grande eterogeneità di proposte, da conferme come Venier e Comisso a nomi che si stanno affermando con successo – i triestini Mombao o le talentuose Violoncelli Itineranti -, o ancora l’americano John Riley, un viaggio nella musica dei Pink Floyd e molto altro. La sedicesima edizione del festival promosso dal Comune (TriesteEstate) e organizzato dalla Casa della Musica/Scuola di Musica55, prosegue in questi giorni nello spazio del giardino del Museo Sartorio (in Largo Papa Giovanni 1), sempre a ingresso libero.
Martedì alle 21 apre il quartetto del celebre jazzista friulano Glauco Venier con altri assi del jazz regionale come Mirko Cisilino, Alessio Zoratto e Marco D’Orlando che si cimenteranno con musiche proprie e un omaggio a Thelonious Monk a quarant’anni dalla sua scomparsa. A seguire i Violoncelli Itineranti, una formazione tutta al femminile, con i violoncelli delle triestine, diplomate al Tartini, Andrejka Možina e Irene Ferro-Casagrande e di Carla Scandura (di Pieris, diplomata al Marcello di Venezia). Nate nel 2016, si esibiscono regolarmente in Slovenia, Italia e Croazia; nel 2019 hanno pubblicato il loro primo album “Sonce ljubo” rivisitando brani della tradizione popolare italiana, slovena e istriana, in collaborazione con un coro sloveno, nel 2020 si sono classificate seconde al Premio Alberto Cesa promosso dal Folkest e l’anno scorso si sono distinte al Miela Music Contest per la «migliore produzione musicale, rappresentando il momento più interessante, originale e coinvolgente».
Mercoledì va in scena un’intensa rivisitazione “da camera” della musica dei Pink Floyd con “The Last Coat of Pink” a cura di Kathya West e Danilo Gallo, con l’aggiunta del pianoforte di Alberto Dipace: i tre affondano le mani nel monumentale “The Wall” del 1979, ma anche in altri capolavori della band britannica. Sempre mercoledì al Sartorio spazio anche al pianoforte di Angelo Comisso, pianista, compositore e arrangiatore friulano dallo stile appassionato e dalla personalità senza compromessi, impegnato da anni in una fitta attività concertistica a livello internazionale, fra musica colta-contemporanea, il jazz di marchio europeo e l’improvvisazione totale.
Giovedì al centro le percussioni, con “Puls-e”, progetto da solista del percussionista Maurilio Balzanelli che racconta le pulsazioni di un viaggio attraverso i ritmi africani ed etnici che da sempre hanno caratterizzato la sua musica. E poi l’esplosione dei Mombao del triestino Anselmo Luisi (un diploma in percussioni classiche al Tartini e in batteria jazz a Milano, laurea alla Bocconi, collaborazioni con Le Luci della Centrale Elettrica, Selton, i Virtuosi del Carso di Paolo Rossi, attivo con i Wooden Legs; spalla di Ariella Reggio in “Ottantena”) in coppia con Damon Arabsolgar. Spettacolari dal vivo, a ottobre la seppur breve partecipazione a X Factor, nella squadra di Mika, ha aperto loro diverse porte e ora stanno girando parecchio.
Venerdì, un cambio di formazione: al posto dell’annunciato Andrea Massaria&Bruce Ditmas, si recupera l’esibizione del Denis Beganovic trio, saltata per il maltempo. E poi un progetto internazionale, “Nocturnal Four” con il chitarrista croato Ratko Zjaca, che ha riunito intorno a sé una band internazionale di alto livello: il sassofonista Stefano Bedetti, l’organista sloveno Renato Chicco, e un’icona della batteria contemporanea come l’americano John Riley.
Il Piccolo 18 Luglio 2022
