VASCO ROSSI LIGNANO 2019

«Lo show per me è tutto. Prima di salire sul palco sento l’atmosfera di festa, l’eccitazione, la gioia. So bene quello che dovrò fare. Tutto mi sembra logico su un palco, nella vita no». Vasco è arrivato a Lignano lunedì sera, una settimana esatta prima della data zero che sarà preceduta domenica dal soundcheck, come da tradizione riservato agli iscritti al fan club; previste 27 mila presenze. 2016, 2018, 2019: qualcosa rende lo Stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro particolarmente adatto per il collaudo dei tour del Komandante, che sceglie la località balneare friulana come punto di partenza fisso. Collaudata anche la formazione giunta con lui a Lignano, la stessa dell’anno scorso: il rocker di Zocca ha trovato una soluzione per avere sul palco il suo storico bassista Claudio “Gallo” Golinelli (che aveva avuto un malore proprio a maggio 2018 a Lignano, si era rimesso giusto in tempo per una comparsata alla data finale a Messina ed era stato sostituito dal lombardo Andrea Torresani – turnista con Battiato e Alice, Elisa, Eros Ramazzotti, Emma Marrone): «Si alterneranno sul palco – ha dichiarato Vasco – il Gallo e il Torre, musicista di sostanza che già abbiamo ammirato lo scorso anno. Per il resto tutti confermati. Vince Pàstano, capo orchestra e arrangiatore, l’entusiasmo e l’energia di Beatrice Antolini, polistrumentista polivalente, il vecchio e sempre “peloso” Lupo Maremmano, Alberto Rocchetti alle tastiere, Frankie Goes To Hollywood, Frank Nemola per tromba, cori e sequenze, da Los Angeles Matt Laug alla batteria e Stef Burns alla solistica». Se la novità del tour precedente era stata una virata del sound verso il metal, questa volta è stato preannunciato un suono potente, che strizza l’occhio al punk. «Abbiamo messo a punto la scaletta perfetta per il Vasco Non Stop 2019 – dice Vasco –. Sarà diversa da quella dell’anno passato che ha riempito di gioia 450 mila persone. Oltre la metà delle canzoni saranno differenti con il recupero di alcune “chicche” del passato remoto. Ve ne anticipo una: “Ti taglio la gola” che manca dai live dal 1985». E ancora: «Portatemi Dio», «Fegato, fegato spappolato», «C’è chi dice no», «Asilo Republic», «Gli spari sopra», «La verità», «Buoni o cattivi». E «Mi si escludeva», un brano che racchiude il filo conduttore tematico di questo tour: la disperazione, l’esclusione sociale di questi tempi. Dopo Lignano – con questa doppia data il numero di concerti ospitati in regione salirà a 22 in oltre 40 anni di carriera – il tour prenderà l’avvio vero e proprio al San Siro di Milano (record assoluto: nessuno prima di lui aveva mai sognato di riempire lo stadio per sei volte di fila nello stesso tour) e due all’Arena Fiera di Cagliari. E ai microfoni del tg1 ha già dichiarato che sarà di nuovo negli stadi nel 2020: «Vasco Non Stop è proprio questo: un appuntamento che si rinnova ogni anno come il Natale, la Pasqua e il Capodanno».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 22 Maggio 2019

VAsco Rossi 2019

 

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