Mercoledì 14 Luglio la prima serata dell’Opening Band Live Music ospiterà sul palco di Piazzale Europa (di fronte all’Università) gli inglesi We Have Band. Anche nella quarta edizione del festival organizzato dai Poli di Aggregazione Giovanile del Comune (con le associazioni culturali Musica Libera e Tetris), le esibizioni delle band in concorso saranno seguite, dopo le 21, dal concerto di un gruppo di richiamo. Il progetto We Have Band nasce da una coppia di sposi, Thomas WP e Dede WP, «Thomas stava creando musica, ma gli mancava l’ispirazione» spiega Dede «e da brava moglie ho proposto: facciamola assieme!». A quel punto la coppia coinvolge un collega di lavoro della EMI (all’epoca tutti lavoravano negli uffici della grande casa discografica), Darren Bancroft e lo assoldano in quello che scherzosamente definiscono come un “ménage à trois”. Con altrettanta ironia british, chiamano Darren “figlio o nonno surrogato”. Bancroft: «Ero davvero affascinato nel vedere una coppia sposata che decide di fare musica assieme invece di stare in poltrona davanti alla tv!».
Ad aprile è uscito il loro debutto «WHB» (Naive Recordings), un gioiello di dance-punk e synth-pop sulla scia di Bloc Party, Rapture, Foals, Hot Chip, Talking Heads, prodotto da Gareth Jones (ha lavorato, tra gli altri, con i Depeche Mode). I tre componenti si alternano sia alle voci che agli strumenti e si dichiarano influenzati da Joy Division e Talking Heads.
Avete esordito nel 2008 ed in poco tempo avete raggiunto la celebrità.
«Abbiamo debuttato dal vivo in un club di Londra, nel 2008 appunto, – spiega Bancroft -. All’epoca, se qualcuno ci avesse detto che saremmo andati in tour in Russia, America, Germania, Francia, Italia saremmo morti di paura!».
Lavoravate tutti alla EMI, ciò vi ha aiutato a realizzare un disco?
«Direi di no. Lavoravamo in una major ma eravamo solo delle piccole parti di un grande ingranaggio. Avevamo a che fare solo con band già affermate, già con un contratto e poi ci siamo trovati dall’altra parte della barricata».
Come vi è venuta l’idea del nome (Noi abbiamo una band)?
«È stata un’idea di Dede. È un nome primitivo, come l’affermazione di un bambino. Ho notato che la gente ama oppure odia questa trovata. Ed è una cosa buona che susciti reazioni forti, così rimane in mente».
Come definireste la vostra musica?
«Ci hanno definiti new-wave electro, punk funk, indie pop, electro with soul… Qualcuno ha scritto invece che siamo un trio disco-rock e ci piace di più».
Suonate a Trieste come ospiti, dopo l’esibizione di band emergenti, voi avete mai partecipato a dei concorsi?
«Sì, e abbiamo vinto! Si trattava dell’Emerging Talent. Grazie a quel concorso, abbiamo potuto suonare molto in giro, anche a grossi Festival come quello di Glastonbury».

Elisa Russo, Il Piccolo 11 Luglio 2010

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