Un artista hip hop a 360 gradi: è partito dal ballo (breaking) a inizio 2000 per poi esprimersi con i graffiti (writing) e oggi soprattutto con la musica rap. Il triestino Riccardo Civita, in arte Riki Yane, classe ’87, racconta di essere rimasto folgorato dalla cultura hip hop quando tredicenne vedeva nel suo rione, Campi Elisi, e poi nelle altre periferie (Ponziana, San Giacomo) un sacco di ragazzini che giravano per strada con gli skate e le bombolette spray. Quando comincia con la breakdance interagisce con molti giovani della comunità serba: «Dicevo sempre “io no, questo non lo faccio, io no non vengo, io no, io no…” – ricorda -. Loro mi facevano il verso e quindi divento “Yane” che riprende il suono delle parole “io no” in serbo». Un nome che si porta appresso negli anni, anche in tv, a Italia’s Got Talent su Canale 5 (con gli Effetti Collaterali) nel 2013 e a X Factor nel 2014: «A livello personale i talent mi hanno fatto crescere – dice –, mi hanno fatto capire di più come ci si muove in questo ambiente. Un’esperienza positiva. Oggi ho l’età in cui preferisco fare le cose per conto mio e spingerle su altri canali, però è un percorso che consiglio ai più giovani». Da protagonista della scena hip hop ormai navigato, dopo gli album “Bombhey” del 2017, “Animals” del 2014 e “Clandestino Mixtape” del 2011, lancia in questi giorni per Smilax il suo nuovo singolo “Mille Lire”: «”Mi conosci solo per sentito dire/ sono come le mille lire”, recita il testo, perché sono nato con le lire, ricordo il valore che avevano e penso alle generazioni di adesso che non le conoscono. So di essere stato un punto di riferimento negli anni, nella musica e nell’organizzazione di eventi: la mia parte l’ho fatta. Spero di riuscire a farlo ancora, ma in questi tempi ognuno può viaggiare anche da solo». Sono lontani insomma gli anni in cui Galleria Protti era diventata luogo di ritrovo storico delle realtà underground triestine e fiorivano le jam e i contest. In città non manca comunque il fermento: «Cito i membri del mio gruppo in questi anni, la Katana Music – prosegue – e quindi artisti come Gergo, Nagana, Hadis, e poi 44 Moca è un giovane che ha il futuro in tasca». Yane ha aperto i live di personaggi storici del rap italiano (Kaos One, Colle Der Fomento, Bassi Maestro, Cor Veleno, Mondo Marcio, Ensi, Ghemon…): «Quello che ho stimato di più negli anni è Tormento, poi Gué Pequeno, uno molto umile anche se il suo personaggio non mostra sempre questo lato. La scena italiana di oggi è ottima: Marracash per me è il migliore, poi Salmo, Madame, Tha Supreme. La scena si sta prendendo quello che si sperava si prendesse». Spesso ha collaborato con artisti triestini fuori dal mondo rap come il cantautore Cortellino o il rocker Chris Bradley «Il mio stile da un lato viene dal rap classico, dall’altro verte sul pop, sul melodico – spiega – quindi è stato più facile collaborare con chi proponeva stili diversi dal mio come il rock o il pop». Secondo qualcuno da questi mesi di reclusione potrebbero uscire produzioni interessanti: «Per me, invece, a livello creativo è un disastro – conclude Yane –, ho bisogno di molti stimoli per creare, se non vivo certe cose non riesco a esprimermi come vorrei. Ma si deve cercare di uscirne più forti, ogni cambiamento può avere un lato positivo. In quarantena non sono riuscito a fare nulla, in caso di un nuovo lockdown cercherò di darmi più da fare questa volta. Ho comunque già pronto del materiale che farò uscire nei prossimi mesi».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 17 Novembre 2020

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